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Quanto costa ristrutturare un bagno?

Il bagno è uno degli ambienti centrali della casa e per questo è necessario che sia funzionale.

Oltre a considerare le esigenze, come in ogni ristrutturazione, le scelte saranno influenzate dai gusti estetici personali che riguarderanno i tipi di rivestimenti, materiali e sanitari.

Possiamo dividere gli interventi di ristrutturazione del bagno in due categorie, le ristrutturazioni parziali e le ristrutturazioni complete. Opere leggere come la sostituzione dei sanitari, il rifacimento dell’intonaco, la riparazione di un tubo o la sostituzione delle mattonelle rientrano nell’edilizia libera e perciò non è richiesto alcun permesso, la ristrutturazione completa, invece, rientra nell’edilizia straordinaria e richiede una CILA (comunicazione di inizio lavori asseverata) o una SCIA in base al tipo di modifiche.

Una corretta stima dei costi di ristrutturazione di un bagno deve tener conto di interventi come:

  • Sostituzione delle tubature;
  • Spostamento dei sanitari;
  • Sostituzione dei sanitari;
  • Rifacimento dell’impianto idraulico;
  • Rifacimento dell’impianto elettrico;
  • Sostituzione piastrelle, rivestimenti e pavimenti;
  • Realizzazione di rifiniture in cartongesso;
  • Tinteggiatura;

Complessivamente è un lavoro che va dai 250€ ai 900€ al m². Le variabili che fanno oscillare maggiormente il prezzo e che rendono difficile ipotizzare i costi sono la dimensione dell’ambiente e i materiali che si vogliono utilizzare per l’arredamento: i sanitari, la rubinetteria, i rivestimenti e persino le luci, possono variare il prezzo del bagno fino a raddoppiarlo.

Bonus

Usufruendo del Bonus Ristrutturazioni si possono detrarre spese relative a opere di rinnovamento, messa a norma e rifacimento di impianti idrico-sanitari, ovvero tutte le spese legate alla manutenzione straordinaria. La sola sostituzione dei sanitari ad esempio non da accesso alla detrazione, trattandosi di opere di manutenzione ordinaria, a meno che non vengano rinnovati anche gli impianti o abbattute le barriere architettoniche in caso di persone con disabilità.

Il bonus prevede una detrazione dall’Irpef del 50%, calcolata sulla spesa sostenuta. La cifra in detrazione è ripartita in 10 quote annuali, di pari importo, che si recuperano nelle 10 dichiarazioni fiscali degli anni successivi, con un importo massimo detraibile di 96.000€, iva compresa, per spese sostenute fino al 31 dicembre 2024.

Tra le spese detraibili rientrano anche quelle relative alla progettazione, gestione delle pratiche e acquisto dei materiali.

In alternativa al bonus ristrutturazione c’è la cessione del credito, che avviene trasferendo il credito d’imposta a terzi, come banche, poste italiane o assicurazioni, in cambio di un immediato corrispettivo in denaro, inferiore al 50% ceduto, o lo sconto in fattura, nel quale l’impresa, in cambio della cessione del credito d’imposta, applica uno sconto del 50% sul costo dei lavori.

Conclusioni

La ristrutturazione del bagno richiede diverse lavorazioni e di conseguenza l’intervento di diverse figure professionali. Rivolgersi ad un’impresa che abbia nell’organico tutti i professionisti necessari per effettuare la ristrutturazione del bagno completa fa si che non ci si debba preoccupare di coordinare impiantisti, piastrellisti e tecnici, oltre al vantaggio di tagliare i costi, risparmiando fino al 30%.