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Raffrescamento estivo: consigli per risparmiare in bolletta

I condizionatori sono diventati dispositivi fondamentali per combattere il caldo estivo, raffrescando le nostre abitazioni e proteggendoci dalle ondate di calore. Questi, però, incidono notevolmente sui consumi e i costi in bolletta.

Il consumo di un condizionatore varia in base a diversi fattori, ma il parametro fondamentale è la classe energetica. Questi non rientrano nel nuovo sistema di classificazione energetica introdotto dalla Commissione europea del 2021, perciò troveremo ancora le classi energetiche dalla D alla A+++.

Possiamo dire che, in generale, il consumo elettrico di un condizionatore va da 160kWh l’anno per la classe A+++ fino a 430 kWh l’anno per i dispositivi della classe energetica più bassa.

Teniamo a mente però che i consumi dei condizionatori riportati sull’etichetta energetica sono rilevati in condizioni di laboratorio, a umidità e temperatura costanti, difficilmente replicate nelle abitazioni. Non tengono poi conto di fattori come l’ampiezza della stanza e la sua esposizione (più la stanza sarà esposta al sole più sarà difficile raffrescarla, il condizionatore dovrà restare acceso più a lungo consumando maggior quantità di energia).

Accorgimenti per contenere i consumi

1. Scegliere un condizionatore della potenza adeguata.

È importante basare la scelta del condizionatore rispetto alle dimensioni dell’ambiente che si vuole raffrescare: un apparecchio con capacità ridotta sarà costretto a lavorare molto per raggiungere la temperatura desiderata, con risultati magari insufficienti e consumi più alti.

Allo stesso modo è inutile installare un condizionatore potente in un’unica stanza sperando che raffreschi l’intera abitazione.

2. Preferire la tecnologia inverter.

Nei condizionatori con sistema di controllo inverter la velocità di rotazione del compressore viene regolata costantemente. Questo permette di avere prestazioni ottimali in qualsiasi condizione di impiego, adeguando la potenza erogata all’effettiva necessità e tenendo il motore acceso al minimo una volta raggiunta la temperatura desiderata, mantenendola costante e riducendo i consumi.

È una tecnologia ideale se si prevede di tenere accesa l’aria condizionata per molte ore di seguito.

I dispositivi con sistema di controllo inverter sono più costosi di quelli dotati di tecnologia on-off ma il consumo energetico e l’inquinamento acustico sono minori, assicurando un maggior comfort all’interno degli ambienti.

3. Posizionamento.

In fase di istallazione è importante collocare il climatizzatore in modo strategico: nella parte alta della parete (perché l’aria fredda tende a scendere, mescolandosi con quella calda che invece tende a salire) ed evitando di posizionarlo dietro tende o divani che potrebbero fare da barriera, bloccando la diffusione dell’aria fredda.

4. Coibentare i tubi del circuito refrigerante all’esterno dell’abitazione.

Questo, insieme all’accortezza di non posizionare le componenti esterne in luoghi esposti al sole e alle intemperie, eviterà inutili dispersioni.

5. Eseguire una corretta manutenzione.

È fondamentale controllare la tenuta del circuito del gas e assicurarsi che i filtri siano in perfette condizioni d’uso. Questi ultimi, oltre a raccogliere batteri, muffe e pollini, accumulano polveri che ostruiscono il flusso dell’aria, rendendo più difficile e dispendioso raggiungere la temperatura desiderata.

Senza il giusto mantenimento tutti i climatizzatori tendono a lavorare sotto sforzo, consumando fino al 30% di energia elettrica in più rispetto ai parametri di fabbrica. Oltre ad incidere sui consumi questo fa si che i dispositivi si usurino più velocemente.

Se gli impianti di condizionamento superano 10 kW per quelli invernali e 12kW per quelli estivi la normativa prevede l’obbligo del libretto impianto e di controlli periodici.

6. Isolare il più possibile la stanza.

Se in casa si hanno persiane o tapparelle è consigliabile utilizzarle come ulteriore barriera contro il caldo esterno, riducendo gli apporti solare in ingresso all’abitazione.

7. Attenzione all’umidità.

Spesso la sensazione di caldo opprimente è data da tasso di umidità nell’aria. Perciò basta attivare la funzione “deumidificazione” che renderà l’aria più salubre e il consumo energetico sarà inferiore a quello che si registra durante l’azione di raffrescamento.

8. Pianificare le accensioni e utilizzare le funzioni programmate.

I nuovi dispositivi sono tutti dotati di timer che permettono di programmare l’avvio e lo spegnimento automatico, anche attraverso la domotica. Questo può aiutarci a raffrescare la casa prima del nostro rientro da lavoro, ad esempio, evitando l’errore di accendere il condizionatore al massimo per ottenere un clima gradevole nel più breve tempo possibile.

Altre funzioni come “Notte” o “Sleep” permettono di regolare la temperatura dell’ambiente in modo da rispondere alla variazione di temperatura notturna.